Il legamento crociato anteriore è un mezzo di fissità dell’articolazione del ginocchio che mette in comunicazione due ossa (femore e tibia). Esso previene l'iperestensione del ginocchio e limita la rotazione interna della tibia. Da alcuni studi, inoltre, è emerso che il legamento crociato anteriore sarebbe fornito di meccanocettori, in grado di rilevare i cambiamenti di direzione durante il movimento, la posizione del ginocchio e i cambi di velocità durante il movimento.
A seguito di una distorsione puó essere soggetto a distrazioni e rotture complete.
Dobbiamo sapere perció che il legamento crociato anteriore non è vascolarizzato. La mancanza di vascolarizzazione rende impossibile la guarigione spontanea del legamento.
La rottura del legamento crociato anteriore è un grave infortunio a carico del ginocchio, che pregiudica la stabilità dell'articolazione. Avviene quando vengono effettuati movimenti bruschi e non spontanei causati da cadute o traumi diretti/indiretti (es. calcio a vuoto nel calciatore, improvviso cambio di direzione, caduta dagli sci, ecc...).
A quali trattamenti mi dovró sottoporre?
Nelle persone giovani o comunque attive, la rottura del legamento crociato anteriore rende solitamente necessario il ricorso alla chirurgia, infatti il legamento non essendo vascolarizzato non ha possibilitá di riparazione spontanea. Tuttavia la necessità di eseguire una “ricostruzione” del LCA può variare in funzione di molteplici fattori, quali età, l’attività lavorativa e sportiva, le richieste funzionali ecc... non sempre è quindi indicata!
La riabilitazione è indispensabile per un recupero completo della funzionalità e dell'articolarità del ginocchio. Il programma riabilitativo può variare a seconda della tecnica chirurgica utilizzata e del tipo di procedure chirurgiche eseguite. Essa si basa comunque su obiettivi fondamentali:
1) Ridurre il processo infiammatorio mediante terapie strumentali (laser, tecar, ipertermia, crioultrasuono ecc...) e l’applicazione di ghiaccio all’occorrenza;
2)Mantenere e ristabilire il normale stato di forza e trofismo muscolare con programmi di esercizi terapeutici eseguiti con il fisioterapista; riacquisire la consapevolezza della propria articolazione mediante esercizi conoscitivi;
3) Riacquisizione del carico, della propriocezione e deambulazione assistita.
4)L’obiettivo finale è il ritorno allo stato pre-traumatico e alle attività sportive/funzionali pregresse (questo solo dopo i fisiologici tempi di recupero, variabili a seconda della tecnica chirurgica utilizzata e delle condizioni di guarigione spontanea e accettazione del trapianto del paziente).
È quindi un percorso complesso! Che va seguito da uno specialista sanitario, il fisioterapista, che puó rendere il recupero il più efficiente e veloce possibile!
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